CANZONE DI NOTTE - Guccini

 

Ore confuse nella notte la malinconia non è uno stato d'animo.

Le vite altrui si sono rotte e sembra non esista più il tuo prossimo.

Ti vesti un poco di silenzio hai la dolce illusione di esser solo,

son macchine che passano od è il vento, o sono i tuoi pensieri alzati in volo.

I tuoi pensieri un po' ubriachi, danzando per le strade si allontanano;

ti son sfuggiti dalla mano e il giorno sembra ormai così lontano

e il giorno sembra ormai così lontano.

 

Mattino o notte hai perso il tempo, la malinconia ti sembra di toccarla;

ma forse è l'ora dell'avvento e chiami l'ironia per aiutarla.

E forse c'è, qualcuno che ora muore, e forse c'è qualcuno che ora nasce,

qualcuno compie un crimine d'onore, passeggiano sui viali le bagasce.

Bagasce sono i tuoi ricordi che fra canzoni e vino ti disturbano,

che ti molestano pian piano e il giorno sembra ormai così lontano

e il giorno sembra ormai così lontano.

 

Mattino o notte cosa importa, i giorni sono nuvole distratte

suonerà l'ora alla tua porta e l'orologio è il sangue tuo che batte;

quando verrà il tempo di partire, l'ora avrà il medesimo colore.

Sembra sempre un poco di morire nel momento eroico dell'amore.

Se ridi o piangi è sempre uguale le cose nel ricordo poi si sfumano.

Il sacro si unirà al profano e il giorno sembra ormai così lontano

e il giorno sembra ormai così lontano.

 

Mattino o notte dentro o fuori, sei certo che cerchi la consolazione?

Son bianco e nero sol colori, o facce ambigue della tua prigione?

Cerchi sempre ciò che ti è lontano, dopo dici tutto è relativo.

Ma l'ironia e il dolor dicono invano, che sei certo solo di esser vivo.

Ma c'è ancor tempo per pensare, per maledire e per versare il vino;

per piangere e ridere e giocare e il giorno sembra ormai così vicino

e il giorno sembra ormai così vicino e il giorno sembra ormai così vicino

e il giorno sembra ormai così vicino.